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espressione di Gio Ponti / Aria d'italia 7 1954
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Espressione di Gio Ponti / Aria d'italia 7 1954

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TTC

Édition originale.

Daroia Guarnati editore Milano 1954.

Infolio de 150 pages + publicités. Texte en italien. 

voir sommaire en photo.

Couverture un peu défraîchie mais intérieur très frais.

Rare.

Quantité
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a cura di Germano Celant

“Non è il cemento, non è il legno, non è la pietra, non è l’acciaio, non è il vetro l’elemento più resistente. Il materiale più resistente nell’edilizia è l’arte.” Gio Ponti

La Triennale di Milano è lieta di presentare una mostra su le “Espressioni di Gio Ponti”, curata da Germano Celant in collaborazione con Gio Ponti Archives e gli Eredi di Gio Ponti, per celebrare nella sua città uno degli indiscussi maestri del Novecento. Ponti oltre a essere uno dei primi architetti globali del Novecento, con edifici realizzati e progettati in Italia e in Europa, ma anche in paesi extraeuropei, da Hong Kong a Denver, da Bagdad a Caracas, da San Paolo a New York, è anche un designer riconosciuto a livello internazionale quanto un noto teorico e critico dell’architettura. Alla sua curiosità e al suo genio si devono le nascite della rivista “Domus”e della storica pubblicazione “Stile”, come un largo impegno nella ricerca dei legami tra l’architettura e le arti, compresa la loro promozione ed esposizione, che portò alla creazione della Prima Mostra Triennale di Milano nel 1933 e nel coordinamento di molte delle edizioni successive.

La mostra
Attraverso oltre 250 tra schizzi e disegni, dipinti e sculture, ceramiche e maioliche, mobili e modelli di studio l’esposizione vuole portare all’attenzione la ricca e complessa creatività pontiana che ha inizio negli anni venti con la direzione artistica della società Richard Ginori e si dipana per circa settanta anni nel campo dell’architettura, del design industriale, della produzione artigianale e artistica, senza dimenticare la ricerca e la comunicazione svolte nel campo delle arti. In questo composito universo, si è voluto rendere simbolicamente esplicita la presenza di Ponti a Milano, attraverso alcuni modelli di studio e/o disegni relativi al primo edificio per la società Montecatini (1936-1938), alla Torre Pirelli (1956-1961), alla Chiesa progettata per l’ospedale San Carlo (1961-1965), tra gli altri.

L’apporto dell’architetto alla sua città si completa con la rassegna di progetti italiani e internazionali con un focus particolare sull’asse Italia-America, sia attraverso il lavoro di Ponti dedicato agli arredi delle navi transoceaniche, sia attraverso la citazione della Finestra arredata, un nuovo tipo di serramento realizzato tra il 1953 e il 1954, inteso come un omaggio a Philip Johnson e prodotto in forma di prototipo dalla società newyorchese Altamira.

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